Ricerca Oncologica Ambientale

Ricerca Oncologica Ambientale

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La Prevenzione primaria – da sempre obiettivo principale delle attività LILT prov.le di Lecce – si sostanzia ora di un progetto di ricerca fortemente voluto dai tanti Volontari dell’associazione e che interpreta il desiderio impellente, presso la collettività, di conoscenza circa lo stato di salute dei suoli salentini in correlazione con le aree a rischio per le neoplasie.

Nasce così lo studio GENEO, acronimo del più esteso titolo del Progetto “Sistemi di valutazione delle correlazioni tra GEnotossicità dei suoli e NEOplasie in aree a rischio per la salute umana”.

In anticipo sui tempi di effettiva attività del Centro Ilma, l’Istituto di Ricerca Scientifica Indipendente in via di ultimazione in agro di Gallipoli realizzato da LILT Lecce che si occuperà proprio di monitorare e di aggiornare le mappe del territorio secondo i parametri di sostenibilità e di sicurezza per la salute degli organismi viventi, con lo studio GENEO si entra nel vivo della ricerca oncologica ambientale per contrastare e per ridurre le cause che interagiscono con il DNA delle cellule viventi causandone la perdita dell’integrità strutturale e funzionale.

E’ assodato, infatti, che all’aumentare della concentrazione di sostanze genotossiche nell’ambiente, aumentano pure determinate patologie correlate quali i tumori, le allergie, le sindromi autoimmuni. Le sostanze ad attività genotossica presenti nel terreno possono avere effetti avversi sulla salute umana attraverso l’inalazione delle polveri, l’ingestione di prodotti vegetali che assorbono tali composti dal suolo, l’ingestione di prodotti come il latte derivante da animali che pascolano su terreni inquinati, o il dilavamento di tali composti dal suolo fino al raggiungimento delle falde acquifere con enorme rischio per le acque potabili (Watanabe and Hirayama, 2001).

Alcune delle sostanze ad attività genotossica responsabili di contaminazione chimica del suolo sono, ad esempio, cromo, piombo, mercurio, ciclodieni, benzene, policlorobifenili, pesticidi, diossine. Si comprende quindi l’importanza di valutare le correlazioni esistenti tra la qualità del suolo in aree a rischio da contaminazione chimica persistente (aree industriali e aree caratterizzate da agricoltura intensiva) e aumento della casistica di tumori nella popolazione residente in tali aree, considerato che tali patologie sono strettamente legate all’inquinamento ambientale.